Letra Un Ricordo de Nomadi original
Forse ? solo un ricordo del tempo che va, forse ? solo speranza gi? morta, chiss?? E forse ? una cosa che mai si far?, e forse una volta, un ricordo era gi?. Il profumo dell’incenso si riflette, forte e denso, sulla nebbia del cortile che si alza sulle rive. Gente in fila sale in barca, pendolari che ogni alba, riperpetuan laghi e monti, uno spinge i loro giorni. Nel rumore del carretto, steso sotto il berretto, uno ronfa gi? ubriaco, mentre il mulo gira adagio. Tanti bravi sopra i muri, rimpiangon gli anni duri, e anche andarla a denunciare, anche un niente pu? fruttare. Il gioco degli scacchi, dell’avere per s?, rompe i contatti di chi scaltro non ?. La stanchezza dei rotti rompe i perch?, ma la guerra fra i tutti, la ordina un re. Vecchia manda l’acqua, col rumore di risacca, sulla ruota del mulino, che riempie il suo destino. Tra le canne di un canale, trilla il liuto del giullare, nel far finta di esser sordo, intanto trova un accordo. Cerca una coerenza, la musa di ogni scienza, che armonizza, varie parti, poi procede senza sbalzi. Ma la nube sopra il lago, resta il segno di un peccato, dal mistero sempre uguale, che ci fa inchinare al male. Certo, viene voglia, di dire: 'Ho gi? dato' a chi inventa conferme o chi ti chiede un passato. E forse una cosa che mai si far? ? anche una volta un ricordo era gi?. E forse una cosa che mai si far? ? anche una volta un ricordo era gi?.